Auto a guida autonoma: pro e contro – Dotcar Blog

Auto a guida autonoma: pro e contro

N e stiamo parlando molto ultimamente, ma la verità è che più se ne parla e più sorgono domande. Il riferimento è alle auto a guida autonoma, ovvero quelle vetture in grado di guidarsi da foot, senza l’intervento umano. Secondo Chris Urmson, direttore del progetto della Google Car, ci vorranno solo cinque anni perché le auto a guida autonoma popolino sensibilmente le strade delle maggiori città europee e statunitensi. Addirittura intasate, secondo lo stesso Urmson. A sentirlo così, sembra una previsione piuttosto ottimistica – o pessimistica, a seconda dei punti di vista. Infatti, man mano che proseguono gli studi, le elaborazioni e anche i dati delle sperimentazioni, ci si trova di fronte a domande, pro, e contro.

I pro – Le auto a guida autonoma nascono per sollevare l’essere umano dall’ambascia di molti problemi: gli errori, le distrazioni, lo stress, la stanchezza… Ma sicuramente, il tempo in auto non sarebbe più tempo perso: ci si potrebbe dedicare a una telefonata importante (senza distrarsi dalla guida), allo studio, al lavoro, alla chiacchiera con il compagno di viaggio, a guardare un film su un lungo tragitto. Il tempo in auto diventerebbe tutt’altra cosa. Tutto questo, grazie a una maggiore sicurezza: se non deve più esserci intervento di un essere fallibile come quello umano, si vanno a ridurre drasticamente i rischi di incidente: grazie poi alla capacità di imparare, il cosiddetto machine learning, il software del veicolo potrebbe essere in grado anche di acquisire maggiori dati e informazioni sulle singole strade e sui pericolo che presentano (intersezioni o difetti nell’asfalto, per esempio) così da ottimizzare la guida in maniera autonoma e costante. Se poi non c’è l’idea di “sgasare al semaforo” o di “dare una tirata” in rettilineo, perché tutto è deciso da un programma preimpostato, ci si può aspettare una guida ottimizzata anche dal punto di vista dei consumi. Legato a questo, anche il fattore traffico: se in una città ideale tutti i veicoli sono di questo genere, anche la viabilità potrebbe essere movimentata da semafori appositi, in grado di temporizzarsi a seconda delle situazioni di traffico, attraverso una rete intercomunicante tra segnaletica e vetture, per creare un ambiente fluido e scorrevole.

I contro – Come per ogni innovazione, ci sono pro e contro. Se solo il tempo potrà dare, come sempre, ragione a una o all’altra campana, già sorgono dubbi teorici, che però hanno molto di pratico. In una situazione di traffico intenso, potrebbe verificarsi la classica “molla” del partire e fermarsi dopo pochi metri. Una congestione del genere potrebbe portare al cosiddetto “effetto treno”, cioè che per ridurre questo effetto si debba intervenire sugli spazi e tempi di frenata e accelerazione, ma dilatandoli come in un treno, indubbiamente si influirebbe sui tempi di percorrenza, incidendo negativamente sul traffico. Va considerato anche che per avere un effetto realmente benefico, lo auto di questo genere dovrebbero essere la quasi totalità dei veicolo in circolo: se i veicoli a guida autonoma possono comunicare tra di loro, per essere a conoscenza della reciproca posizione e muoversi di conseguenza, come interfacciarsi con un veicolo classico? Potrebbe perdere i punti di riferimento? E in luogo di questo, potrebbe causare incidenti? Legato a quanto appena detto, il pensiero è immediato: c’è ancora un vuoto legislativo importante, per regolamentare la libera circolazione di questi veicoli – e se le previsioni sono davvero così strette, in cinque anni, è il caso di mettersi a pensare anche a questo. In ultimo: nessun sistema informatico è inviolabile. Un hacker potrebbe riuscire a prendere il controllo di un veicolo e utilizzarlo a qualsiasi scopo.

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